Cassazione penale Sez. II sentenza n. 35931 del 23 settembre 2022

ECLI:IT:CASS:2022:35931PEN

Massima

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Il metodo mafioso si integra nel reato di estorsione anche in assenza di una esplicita richiesta intimidatoria, qualora l'associazione criminale abbia raggiunto una forza intimidatrice tale da rendere superfluo l'avvertimento mafioso, sia pure implicito, ovvero il ricorso a specifici comportamenti di violenza o minaccia. Pertanto, la consapevolezza della caratura criminale dei soggetti da cui provengono le minacce, tale da privare la vittima di ogni possibile libera scelta, è sufficiente a integrare l'aggravante del metodo mafioso nel reato di estorsione. Tuttavia, per l'aggravante delle persone riunite, è necessaria una motivazione analitica che evidenzi specifici elementi probatori circa la consapevolezza dell'imputato della partecipazione di più persone all'azione delittuosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. BORSELLINO ((omissis)) - Consigliere

Dott. DI PISA Fabio - rel. Consigliere

Dott. SARACO Antonio - Consigliere

Dott. SALEMME ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/02/2021 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. FABIO DI PISA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. GUERRA MARIAEMANUELA, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio per quanto riguarda il riconoscimento della circostanza aggravante delle persone riunite e per l'inammissibilita'…

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