Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13425 del 20 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:13425PEN

Massima

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Il possesso di sostanze stupefacenti, anche in modica quantità, integra il reato di coltivazione quando dalla stessa sia possibile ricavare un numero di dosi idoneo a soddisfare un consumo personale non saltuario, essendo irrilevante che la sostanza non sia stata ancora estratta o lavorata. Il giudice, nel valutare la concreta offensività della condotta, deve tenere conto non solo della quantità di principio attivo presente, ma anche della potenzialità di produzione di dosi, desumibile dalle caratteristiche della pianta e dal suo stadio di sviluppo, senza che sia necessario accertare l'effettiva estrazione o lavorazione della sostanza. La condotta è pertanto punibile anche quando la sostanza non sia stata ancora estratta o lavorata, essendo sufficiente che dalla pianta coltivata sia possibile ricavare un numero di dosi idoneo a soddisfare un consumo personale non saltuario, a prescindere dalla quantità di principio attivo presente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - rel. Consigliere

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS) a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/02/2016 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/03/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIANESINI MAURIZIO;
Udito il Procuratore Generale in persona della Dott.ssa LORI PERLA, che ha concluso per il rigetto del ricorso;
Avv.to (OMISSIS) in sost. Avv. (OMISSIS) che ha insistito per l'acc…

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