Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32252 del 22 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:32252PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La legittima difesa putativa non può essere riconosciuta quando l'intervento dell'imputato costituisce la manifestazione di un identico proposito aggressivo, subitaneo e in continuum rispetto alla condotta violenta posta in essere immediatamente prima da un terzo soggetto nei confronti della persona offesa. In tali casi, la reazione dell'imputato non può essere considerata proporzionata e necessaria a respingere l'offesa, in quanto essa si inserisce in un unico contesto di aggressività, senza soluzione di continuità rispetto all'iniziale condotta violenta di un concorrente. Pertanto, la scriminante della legittima difesa putativa non può trovare applicazione quando l'intervento dell'imputato si pone in rapporto di immediata consequenzialità con l'azione violenta di un terzo, configurando un concorso nel medesimo reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo A. - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto nell'interesse di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza emessa l'08/11/2013 dalla Corte di appello di Palermo;

visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. FRATICELLI Mario, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;

udito per il ricorrente l'Avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l&#…

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