Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 16465 del 15 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:16465PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il metodo mafioso, quale aggravante speciale di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991, richiede l'impiego della forza di intimidazione derivante dal vincolo associativo correlato a un ben determinato sodalizio criminale rilevante ai sensi dell'art. 416-bis c.p., non essendo sufficiente il mero collegamento con contesti di criminalità organizzata o la caratura "mafiosa" degli autori del fatto. La semplice condotta di compartecipazione attiva al delitto di estorsione, ancorché posta in essere da soggetto collegato a un contesto di criminalità organizzata, non integra di per sé gli estremi dell'aggravante del metodo mafioso, essendo necessario che la minaccia si sia propriamente caratterizzata per l'utilizzo di tale metodo, il quale può atteggiarsi in vari modi (esplicito avvertimento mafioso, messaggio intimidatorio larvato o implicito, assenza di messaggio con silente richiesta) ma deve essere inequivocabilmente riferibile a un determinato sodalizio criminale. L'erronea affermazione della sussistenza del metodo mafioso si riverbera immediatamente sulla valutazione in ordine all'adeguatezza della misura cautelare, imponendo al giudice di rivalutare il regime cautelare imposto all'indagato nel rispetto del principio secondo cui la condotta provvisoriamente ascrittagli non integra l'aggravante di cui all'art. 7 del d.l. n. 152 del 1991.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. LEO Gugliel - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

Dott. VILLONI O. - rel. Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 854/13 Tribunale di Messina, Sezione per il Riesame dell'11/11/2013;

esaminati gli atti e letti i ricorsi ed il provvedimento decisorio impugnato;

udita in camera di consiglio la relazione del consigliere dott. Orlando Villoni;

udito il pubblico ministero in persona del sostituto PG, dott. RIELLO Luigi che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con l'ordinanza sopra …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.