Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44853 del 30 novembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:44853PEN

Massima

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Il giudizio di revisione di una sentenza penale definitiva è ammissibile solo in presenza di nuove prove oggettive, immediate e decisive, idonee a dimostrare l'innocenza del condannato, e non può essere fondato su meri accertamenti patrimoniali o su elementi probatori già valutati in precedenza dai giudici di merito. Il giudice, in sede di delibazione preliminare della richiesta di revisione, deve limitarsi a verificare la sussistenza dei presupposti di ammissibilità, senza anticipare una valutazione di merito sulla fondatezza della domanda, la quale è riservata al successivo giudizio di revisione. La declaratoria di inammissibilità della richiesta di revisione, in assenza dei prescritti requisiti, non costituisce una violazione del diritto di difesa del condannato, ma è espressione del principio di intangibilità del giudicato, salvo il sopravvenire di nuove prove decisive per l'accertamento della verità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio - Presidente

Dott. MARTELLA Ilario - Consigliere

Dott. SERPICO Francesc - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

SE. Fe. , nato a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso l'ordinanza emessa in data 26/3/2007 dalla Corte di Appello di Roma;

Visti gli atti, l'ordinanza impugnata ed i ricorsi;

Udita la relazione fatta dal Consigliere, Dott. ROTUNDO Vincenzo; Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. PALOMBARINI Giovanni, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

FATTO E D…

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