Cassazione penale Sez. I sentenza n. 35518 del 20 settembre 2024

ECLI:IT:CASS:2024:35518PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) può essere integrato da condotte che, considerate nel loro complesso, concretizzino un'indebita ingerenza od interferenza, immediata o mediata, nella vita privata e di relazione della vittima, attraverso la creazione di un clima intimidatorio ed ostile idoneo a comprometterne la serenità e la libertà psichica, anche mediante l'utilizzo di strumenti tecnologici di videoripresa non consentiti dalla normativa sulla privacy, qualora tali condotte siano finalizzate ad arrecare molestia e turbativa alla vittima. Il giudice, nel valutare la sussistenza del fumus commissi delicti ai fini dell'adozione di misure cautelari reali, è tenuto a fornire adeguata motivazione circa l'infondatezza, l'indifferenza o la superfluità degli argomenti difensivi del ricorrente, incorrendo altrimenti nella violazione di legge sanzionabile con l'annullamento con rinvio dell'ordinanza impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. DE MARZO Giuseppe - Presidente

Dott. FIORDALISI Domenico - Relatore

Dott. MANCUSO Luigi Fabrizio Augusto - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Di.Sa. nato a A il (Omissis)
avverso l'ordinanza del 02/05/2024 del TRIB. LIBERTA' di SIRACUSA
udita la relazione svolta dal Consigliere DOMENICO FIORDALISI;
lette le conclusioni del PG STEFANO TOCCI
Il Procuratore generale, Stefano Tocci, chiede il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Di.Sa. ricorre avverso l'ordinanza emessa in data 2.05.2024 dal collegio per il riesame delle misure reali del Tribunale di Siracusa, denunciando vizi della motivazione del provvedimento di perquisizione emesso dal pubblico ministero del Tribuna…

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