Cassazione penale Sez. II sentenza n. 20199 del 16 maggio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:20199PEN

Massima

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Il reato di estorsione si configura quando l'agente, mediante minaccia, ottiene indebitamente la consegna di beni o denaro da parte della vittima, a prescindere dalla sussistenza di un precedente rapporto contrattuale tra le parti. La valutazione della gravità del danno economico cagionato alla vittima ai fini della concessione dell'attenuante del danno di speciale tenuità deve essere effettuata in base a criteri oggettivi, senza che assumano rilievo determinante le condizioni economiche del soggetto passivo. Il riconoscimento della recidiva, quale circostanza aggravante, deve essere adeguatamente motivato dal giudice di merito attraverso il richiamo ai precedenti penali dell'imputato, senza che sia necessaria un'analitica disamina della loro rilevanza. Infine, il mero dissenso dell'imputato sulla valutazione delle prove testimoniali effettuata dal giudice di merito non integra un vizio di motivazione idoneo a superare il vaglio di ammissibilità del ricorso per cassazione, essendo necessario individuare specifici e decisivi travisamenti del contenuto delle deposizioni.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), (AFFIDAMETO AI SERVISI SOCIALI) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 2339/2003 CORTE APPELLO di BARI, del 04/07/2013;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. RECCHIONE SANDRA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Bar…

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