Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società A.P. Commerciale S.r.l. avverso il provvedimento di rigetto della SCIA e di ordine di cessazione dell'attività commerciale, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. Ai fini dell'applicazione dell'art. 19, comma 3, della legge n. 241/1990, l'intervento conformativo o inibitorio dell'amministrazione deve intervenire entro il termine di 60 giorni dal ricevimento della segnalazione certificata di inizio attività (SCIA), decorso il quale l'amministrazione può adottare provvedimenti inibitori solo in presenza delle condizioni previste dall'art. 21-nonies della stessa legge. Nel caso di specie, l'amministrazione è intervenuta tempestivamente entro il termine di 60 giorni. 2. La regola posta dall'art. 57 della legge regionale Campania n. 1/2014, secondo cui il titolo amministrativo per l'apertura di un esercizio commerciale è revocato se il titolare sospende l'attività per un periodo superiore ad un anno, presuppone che l'attività sia svolta in conformità alla normativa e alle prescrizioni dell'autorità, non essendo sufficiente un mero svolgimento di fatto o contra legem dell'attività oggetto di segnalazione o comunicazione. 3. Ai fini dell'interruzione del termine annuale di sospensione dell'attività di cui all'art. 57 della legge regionale Campania n. 1/2014, non è sufficiente la mera comunicazione di riapertura, essendo necessario che questa sia supportata da un valido e vigente titolo abilitativo, eventualmente anche in virtù di auto-dichiarazione e conformemente alla normativa di riferimento. 4. La modifica del punto di accesso di una media struttura di vendita, da un indirizzo ad un altro adiacente, costituisce elemento di sostanziale rilevanza che deve essere preventivamente valutato dall'amministrazione comunale competente e non può essere oggetto di mera dichiarazione abilitante tramite SCIA.