Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13830 del 23 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:13830PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'ambito del procedimento di prevenzione personale, può operare una diversa qualificazione giuridica della pericolosità sociale del proposto rispetto a quella originariamente prospettata dall'autorità proponente, senza che ciò comporti alcuna violazione di legge, trattandosi di un potere generale attribuito al giudice procedente, da esercitarsi previa interlocuzione con le parti sulle questioni dedotte o deducibili. Il sindacato di legittimità sulla motivazione dei provvedimenti emessi in materia di misure di prevenzione è limitato alla sola verifica dell'assenza di motivazione, non estendendosi al vizio di illogicità manifesta o di contraddittorietà, in quanto il ricorso per cassazione non ricomprende, in modo specifico, tali vizi, ma soltanto la violazione di legge. Pertanto, il motivo di ricorso che si limiti a riprodurre il motivo d'appello, senza enuclearne in modo specifico il vizio denunciato e le ragioni della sua decisività rispetto al percorso logico seguito dal giudice del merito, è destinato all'inammissibilità. In tema di misure di prevenzione personale, la valutazione della pericolosità sociale del proposto, ai sensi dell'art. 1, comma 1, lett. a) del d.lgs. n. 159 del 2011, può fondarsi su una pluralità di elementi, quali la natura e il numero dei precedenti penali, anche non aventi carattere predatorio, la loro collocazione temporale, nonché la condotta tenuta dal soggetto anche successivamente all'applicazione di precedenti misure cautelari, senza che ciò integri un vizio di violazione di legge, ma eventualmente un vizio motivazionale, non sindacabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto Luigi - Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto della Corte di appello di Bari del 18/05/2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa CALASELICE Barbara;
lette le conclusioni scritte del Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. CENICCOLA Elisabetta, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. La Corte di appe…

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