Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3392 del 31 gennaio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:3392PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel dichiarare inammissibile il ricorso avverso la sentenza di condanna per calunnia, afferma che le doglianze del ricorrente relative alla violazione dell'art. 197 c.p.p. e all'inattendibilità delle dichiarazioni delle parti offese si risolvono nella mera ripetizione di motivi già esaminati e disattesi dai giudici di merito, senza assolvere la funzione tipica di una critica puntuale alla sentenza impugnata. Inoltre, i giudici di merito hanno adeguatamente motivato sulla prevalente valenza probatoria della testimonianza di un soggetto estraneo ai fatti, che ha confermato la dinamica narrata dalle parti offese, escludendo le circostanze riportate nella querela del ricorrente. Infine, la disciplina limitativa della capacità testimoniale di cui all'art. 197 c.p.p. non è applicabile alle persone sottoposte a indagini nei cui confronti sia stato emesso provvedimento di archiviazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. GARRIBBA Tito - Consigliere

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Gu. Lu. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del 12/10/2007 della Corte di appello dell'Aquila;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. CALVANESE Ersilia;

udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. STABILE Carmine, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITEN…

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