Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 4509 del 3 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4509PEN

Massima

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La determinazione della pena da parte del giudice di merito, nell'ambito del minimo e del massimo edittale, rientra nel suo potere discrezionale e non è sindacabile in sede di legittimità, salvo i casi in cui la pena sia manifestamente sproporzionata o irragionevole. Il giudice può motivare adeguatamente la congruità della pena inflitta richiamando in modo sintetico i criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di una analitica esposizione, specie quando la pena si collochi nella media o sia prossima al minimo edittale. La valutazione della capacità a delinquere del reo, desunta anche dalla recidiva e dai precedenti penali, costituisce un elemento rilevante ai fini della determinazione della pena, in quanto espressivo della personalità del condannato e della gravità del fatto commesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Presidente

Dott. GRASSO Giuseppe - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - rel. Consigliere

Dott. TANGA Antonio L. - Consigliere

Dott. PAVICH Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4905/2014 CORTE APPELLO di TORINO, del 17/03/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/12/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VINCENZO PEZZELLA;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di Appello di Torino, pronunciando nei confron…

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