Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 12174 del 2019

ECLI:IT:TARLAZ:2019:12174SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area rientra nell'ampia discrezionalità dell'amministrazione comunale, la quale può modificare anche in senso peggiorativo le previsioni precedenti senza necessità di specifica motivazione, salvo il caso di un affidamento qualificato del privato. La semplice ammissibilità con riserva di una proposta progettuale nell'ambito di un patto territoriale non costituisce titolo urbanistico né vincola l'amministrazione a recepirla nel piano regolatore generale, potendo questa confermare la precedente destinazione agricola dell'area per esigenze di tutela idrogeologica, paesaggistica e ambientale, anche in presenza di un contesto urbanizzato circostante. Il principio del massimo recupero e riuso del territorio urbanizzato non rappresenta l'unico parametro di azione della pubblica amministrazione, dovendo essere bilanciato con la salvaguardia di altri interessi pubblici rilevanti.

Sentenza completa

Pubblicato il 23/10/2019

N. 12174/2019 REG.PROV.COLL.

N. 13402/2003 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 13402 del 2003, proposto da
Olmi Susanna, Nava Esparza Alicia, Sebasti Scalera Salvatore Alessandro e Sebasti Scalera Sandro, rappresentati e difesi dall'avvocato Claudio Manzia, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Piazzale Clodio, 14;

contro

Roma Capitale, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentata e difesa dagli avvocati Sebastiano Capotorto e Luigi D'Ottavi domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della delibera n. 33/03 di adozione del nuovo PRG della Città di Roma;

Visti il ricorso e i…

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