Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33607 del 14 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33607PEN

Massima

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Il tentativo di estorsione mediante minaccia e danneggiamento, caratterizzato da una condotta intimidatoria e punitiva nei confronti della vittima, integra gravi indizi di colpevolezza che legittimano l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in ragione della pericolosità sociale del soggetto, desumibile anche dai suoi precedenti penali e dalle modalità della condotta criminosa, nonché dalla finalità di profitto sottesa all'azione delittuosa. La valutazione complessiva degli elementi probatori, anche di natura indiretta, che confermano la ricostruzione del fatto operata dalla persona offesa, non può essere superata da una lettura alternativa e parcellizzata degli episodi, in quanto la motivazione del provvedimento cautelare risulta adeguata e coerente con i parametri di legge, senza incorrere in vizi di illogicità, contraddittorietà o insufficienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) LO. CL. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 912/2009 TRIB. LIBERTA' di REGGIO CALABRIA, del 23/12/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Lo. Cl. ha proposto ricorso per cassazione avverso l'ordinanza in data 23 dicembre 2009 del Tribunale di Reggio Calabria - Sezione del riesame- con la quale veni…

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