Cassazione penale Sez. V sentenza n. 20116 del 14 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20116PEN

Massima

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Il reato di bancarotta fraudolenta può essere integrato anche da condotte distrattive e dissipative realizzate da un consulente di una società partecipata dal Comune, in concorso con altri soggetti, attraverso plurime e reiterate operazioni dolose, anche frutto di accordi corruttivi, che cagionano il dissesto della società. Tuttavia, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice deve motivare adeguatamente sulla permanenza del pericolo di reiterazione del reato, tenendo conto anche del notevole lasso di tempo trascorso e della cessazione dei rapporti con i soggetti dell'amministrazione pubblica coinvolti, nonché sulla idoneità e adeguatezza di misure meno afflittive rispetto agli arresti domiciliari.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LOMBARDI Alfredo - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giusepp - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO P. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 240/2015 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 27/01/2015;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. PAOLO GIOVANNI DEMARCHI ALBENGO.

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. ((omissis)), ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.

Per il ricorrente sono presenti l'Avvocato (OMISSIS) e (OMISSIS), il quale chiede l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. …

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