Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 5437 del 13 febbraio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:5437PEN

Massima

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Il reato di minaccia a pubblico ufficiale si configura quando la condotta minacciosa è contestuale all'esecuzione dell'atto d'ufficio e risulta finalizzata ad opporsi all'adempimento di tale atto, indipendentemente dall'esito finale dell'attività del pubblico ufficiale. Ai fini della configurabilità del reato, non rileva che il soggetto passivo abbia comunque esibito i documenti richiesti, atteso che l'elemento essenziale è la volontà di ostacolare l'esercizio della funzione pubblica mediante l'uso di minacce. Tuttavia, qualora il reato risulti estinto per prescrizione, il giudice è legittimato a pronunciare sentenza di assoluzione ex art. 129 c.p.p. solo ove emerga in modo evidente l'insussistenza del fatto, la sua irrilevanza penale o la non commissione del medesimo da parte dell'imputato, senza necessità di ulteriori accertamenti, in applicazione del principio dell'immediata operatività della causa estintiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio Stefa - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. FAZIO Anna Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza 16 febbraio 2011 della Corte di appello di Genova;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Luigi Lanza;

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MAZZOTTA Gabriele, che ha concluso per la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

R…

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