Cassazione penale Sez. IV ordinanza n. 26865 del 12 giugno 2018

ECLI:IT:CASS:2018:26865PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'ambito del giudizio di impugnazione avverso una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, può dichiarare inammissibile il ricorso per cassazione proposto dall'imputato qualora la censura dedotta non rientri tra quelle tassativamente previste dalla legge, come il vizio di motivazione sul mancato proscioglimento per taluna delle cause di non punibilità. In tali casi, la declaratoria di inammissibilità del ricorso comporta la condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende, in ragione del palese carattere dilatorio dell'impugnazione e dell'elevato grado di colpa nella rilevata causa di inammissibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. CAPPELLO Gabriella - Consigliere

Dott. RANALDI Alessand - Rel. Consigliere

Dott. COSTANTINI Francesca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 19/01/2018 del GIP TRIBUNALE di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ((omissis)).
FATTO E DIRITTO
Il difensore di (OMISSIS) ha presentato ricorso per cassazione avverso la sentenza del 19.1.2018 del Tribunale di Napoli che - in relazione al reato di cui al Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73 - ha applicato al medesimo la pena concordata fra le parti ex articolo 444 c.p.p., deduc…

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