Cassazione civile Sez. II ordinanza n. 3482 del 15 febbraio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:3482CIV

Massima

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Il creditore che afferma l'esistenza di un debito a proprio favore ha l'onere di provarne l'effettiva sussistenza, mentre il debitore che eccepisca l'avvenuto pagamento non è gravato dall'onere di provare il contrario, essendo sufficiente che la sua affermazione sia valutata nel contesto di tutte le risultanze processuali, ai sensi dell'art. 2734 c.c. Pertanto, qualora il debitore dichiari di aver estinto il debito mediante il pagamento di una somma di denaro, tale affermazione non assume valore confessorio, ma deve essere esaminata unitamente a tutti gli elementi probatori acquisiti, senza che gravi sul debitore l'onere di dimostrare l'avvenuto pagamento. Spetta invece al creditore fornire la prova del mancato adempimento del debito e dell'inesistenza di altri rapporti di dare e avere che possano giustificare il pagamento effettuato dal debitore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TRIOLA ((omissis)) - Presidente

Dott. MALZONE Ennio - Consigliere

Dott. MAZZIOTTI DI CELSO Lucio - rel. Consigliere

Dott. GOLDONI Umberto - Consigliere

Dott. BURSESE ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso 13413-2004 proposto da:

CA. GI. (OMESSO), elettivamente domiciliato in ROMA, VIA OTRANTO 47, presso lo studio dell'avvocato DE MARTINO ROBERTO, che lo rappresenta e difende unitamente all'avvocato ZANNIER GIANCARLO;

- ricorrenti -

e contro

AZ. DA. (OMESSO);

- intimato -

avverso la sentenza n. 256/2003 della CORTE D'APPELLO di …

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