La conversione di autorizzazioni "anomale" per il commercio su aree pubbliche in posteggi fissi, ai sensi dell'art. 52 del Regolamento Capitolino, costituisce un provvedimento di natura concessoria soggetto ai limiti temporali stabiliti dalla legge per la proroga dei titoli concessori, senza che ciò comporti una lesione diretta ed immediata della posizione giuridica degli operatori commerciali interessati, i quali mantengono il diritto di proseguire l'attività in attesa della definitiva individuazione delle nuove localizzazioni, fermo restando l'obbligo di riconsegnare il titolo originario solo contestualmente al rilascio del nuovo provvedimento autorizzatorio e concessorio. L'amministrazione comunale, nel procedere alla conversione delle autorizzazioni "anomale", può legittimamente indicare in via provvisoria le nuove localizzazioni, rimettendo alla competente Polizia Locale la verifica della loro compatibilità con lo stato dei luoghi, senza che ciò integri un vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria, atteso che tale provvisorietà è giustificata dalla necessità di effettuare i necessari accertamenti. In tale contesto, l'interesse degli operatori commerciali è soddisfatto dalla conversione delle autorizzazioni "anomale" in posteggi fissi, sicché il provvedimento non è suscettibile di impugnazione diretta per carenza di lesività, essendo gli eventuali profili di illegittimità deducibili solo avverso i successivi provvedimenti negativi che dovessero eventualmente scaturire dagli accertamenti della Polizia Locale.