Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La pubblicità ingannevole, ai sensi dell'art. 2598 c.c., n. 3, presuppone che le indicazioni false o fuorvianti contenute nel messaggio pubblicitario siano relative a caratteristiche essenziali del prodotto, tali da influenzare in modo determinante la scelta del consumatore. Pertanto, l'inesatta indicazione di elementi non essenziali, come la superficie filtrante di un prodotto, non integra gli estremi della concorrenza sleale per pubblicità ingannevole, qualora il messaggio pubblicitario sia incentrato sulle qualità originali e distintive del prodotto stesso, che risultino effettivamente possedute. In tali ipotesi, la divergenza tra le caratteristiche pubblicizzate e quelle reali del prodotto non assume rilievo, in assenza di una dimostrazione che tale elemento abbia concretamente influenzato in modo decisivo le scelte dei consumatori.