Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15429 del 12 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:15429PEN

Massima

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Il rapporto di lavoro tra datore e dipendente può integrare il reato di maltrattamenti in famiglia ex art. 572 c.p. solo quando assume una connotazione para-familiare, caratterizzata da relazioni intense ed abituali, consuetudini di vita, soggezione di una parte nei confronti dell'altra e fiducia riposta dal soggetto più debole in quello che ricopre la posizione di supremazia. Tali requisiti non sussistono nel caso di un rapporto di lavoro in un grande istituto scolastico, fortemente sindacalizzato e con una pluralità di plessi e docenti, in cui il dirigente scolastico, pur avendo poteri di controllo e disciplinari, non instaura con il personale docente un legame di affidamento e di soggezione tipico dell'ambito familiare. Pertanto, condotte anche gravi e vessatorie poste in essere dal dirigente scolastico nei confronti dei docenti, per quanto censurabili sul piano disciplinare o integranti altre fattispecie di reato, non possono essere ricondotte al delitto di maltrattamenti in famiglia, in assenza del requisito della para-familiarità del rapporto. Inoltre, il dolo richiesto per il reato di maltrattamenti è di tipo generico, consistendo nella coscienza e volontà di porre in essere le condotte abitualmente offensive, senza necessità che l'agente si rappresenti fin dall'inizio la realizzazione dell'intera serie di episodi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. APRILE Ercole - Presidente

Dott. GIORGI Maria Silvia - Consigliere

Dott. GALLUCCI Enrico - Consigliere

Dott. D'ARCANGELO Fabrizio - Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombrett - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nord;
nel procedimento penale a carico di:
(OMISSIS), nata (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/11/2022 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. Ombretta Di Giovine;
udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Venegoni Andrea il quale conclude chiedendo che il ricorso sia dichiarato …

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