Consiglio di Stato sentenza n. 3134 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3134SENT

Massima

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Il rilascio di una concessione di occupazione di suolo pubblico non esime il soggetto beneficiario dall'obbligo di ottenere il previo permesso di costruire per la realizzazione di opere che, per le loro caratteristiche concrete e la loro consistenza, integrino un intervento di "nuova costruzione" ai sensi del combinato disposto degli artt. 3 e 10 del d.P.R. n. 380/2001. Ciò in quanto i titoli in questione (concessione di occupazione di suolo pubblico e permesso di costruire) perseguono finalità distinte, essendo il primo volto a disciplinare l'attribuzione di facoltà speciali d'uso del patrimonio pubblico, mentre il secondo è finalizzato a regolare l'attività edilizia. Pertanto, la realizzazione di una struttura complessa, composta da una pedana in legno, tamponature laterali mediante teli plastici a scorrimento meccanico sostenuti da telai in metallo, una copertura in materiale plastico rigido anch'essa sostenuta da struttura in metallo, con elementi di perimetrazione in alluminio e pannello in grigliato di alluminio, nonché dalla posa in opera di lastre di materiale rigido trasparente, integra un intervento di "nuova costruzione" che, in quanto tale, richiede il previo rilascio di un permesso di costruire, non potendo essere ricondotto alla fattispecie degli interventi di "edilizia libera" di cui all'art. 6 del d.P.R. n. 380/2001, neppure in ragione della circostanza che l'opera insista su suolo pubblico in forza di apposita concessione. Ciò in quanto, ai fini dell'applicazione della deroga prevista per i manufatti leggeri "diretti a soddisfare esigenze meramente temporanee" di cui all'art. 3, comma 1, lett. e5), del d.P.R. n. 380/2001, non è sufficiente che la struttura presenti un qualsivoglia orizzonte temporale, ma è necessario che lo stesso sia molto limitato e legato all'uso contingente (e non protratto e continuativo nel tempo) che si fa della struttura medesima. Nel caso di specie, la struttura in questione, destinata all'esercizio di un'attività commerciale e di somministrazione, non può essere qualificata come diretta a soddisfare esigenze meramente temporanee, atteso il suo carattere di stabilità e la sua destinazione funzionale stabile, quantomeno rispetto all'arco temporale di durata del titolo legittimante l'occupazione del suolo pubblico.

Sentenza completa

Pubblicato il 28/03/2023

N. 03134/2023REG.PROV.COLL.

N. 02628/2017 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2628 del 2017, proposto da
Eur 2005 S.r.l. unipersonale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Savoia, 72;

contro

Roma Capitale, in persona del legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio (Sezione Prima) n. 9881/2016.

Visti il ricorso in appello e i relativi allega…

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