Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36449 del 10 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:36449PEN

Massima

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La massima giuridica che può essere estratta dalla sentenza è la seguente: La condotta di inosservanza dell'ordine di allontanamento dal territorio nazionale, prevista e punita dall'art. 14, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 286/1998, deve ritenersi non più applicabile nell'ordinamento interno in quanto incompatibile con la direttiva 2008/115/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, recante norme e procedure comuni applicabili negli Stati membri al rimpatrio di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare. Tale incompatibilità determina effetti sostanzialmente assimilabili all'abolitio criminis, con la conseguente necessità di dichiarare nei giudizi di cognizione che il fatto non è più previsto dalla legge come reato e di applicare, in sede di esecuzione, la norma di cui all'art. 673 c.p.p. La nuova formulazione dell'art. 14, comma 5-ter, del D.Lgs. n. 286/1998, introdotta dal D.L. n. 89/2011, convertito con modificazioni nella L. n. 129/2011, non può dirsi in continuità normativa con la precedente versione, confermando l'avvenuta abolitio criminis, non solo per il distacco temporale intercorso fra la sua emanazione e l'emissione della direttiva comunitaria, ma anche per la diversità strutturale dei presupposti e la differente tipologia della condotta richiesta per integrare l'illecito penale in esame. Pertanto, l'intervenuta abolitio criminis del reato contestato all'imputato e il conseguente annullamento della sentenza impugnata prevalgono anche sull'evidente inammissibilità del ricorso, in quanto la nozione di condanna ricavabile dall'art. 2 c.p. e dall'art. 673 c.p.p. deve essere ricondotta alla nozione di giudicato formale, sicché, fino a quando quest'ultimo non si sia formato, spetta al giudice della cognizione prendere atto dell'intervenuta abolitio criminis ed annullare la condanna per fatti ormai divenuti privi di rilievo penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S. - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BE. FO. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 9612/2010 TRIBUNALE di MILANO, del 20/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. RAFFAELE CAPOZZI;

lette le conclusioni del P.G. Dott. RIELLO Luigi che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'impugnata sentenza.

RITENUTO IN FATTO

1. BE. Fo. ricorre personalmente innanzi a questa Corte, deducendo mancata applicazione articolo 129 cod. proc.…

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