Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 10273 del 2016

ECLI:IT:TARLAZ:2016:10273SENB

Massima

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La pubblica amministrazione ha l'obbligo di concludere il procedimento amministrativo con un provvedimento espresso, anche quando ritenga la domanda del privato irricevibile, inammissibile, improcedibile o infondata, salvo i casi di manifesta pretestuosità, illegalità, emulazione o infondatezza. Tale obbligo di provvedere discende dall'art. 2 della legge n. 241 del 1990, che impone alle pubbliche amministrazioni di rispondere in modo esplicito alle istanze dei privati, nel rispetto dei principi di correttezza, buon andamento e trasparenza dell'azione amministrativa. Pertanto, il mancato esercizio del potere decisorio da parte dell'amministrazione, in presenza di una formale richiesta del privato, integra un'omissione illegittima, che può essere censurata in sede giurisdizionale. Tuttavia, l'obbligo di provvedere non si estende anche all'adozione di un provvedimento di accoglimento della domanda, essendo rimessa alla discrezionalità amministrativa la decisione finale sulla richiesta, purché adeguatamente motivata. Infatti, i beni e i lotti rientrati nella disponibilità dell'ente locale a seguito della decadenza o della rinuncia degli originari assegnatari, possono essere oggetto di nuove scelte discrezionali da parte dell'amministrazione, tenuto conto della situazione complessiva del piano di zona e del suo stato di attuazione, nonché degli eventuali inadempimenti o ritardi dei soggetti attuatori. In tali ipotesi, l'amministrazione è tenuta a valutare attentamente tutti gli interessi pubblici e privati coinvolti, al fine di adottare la decisione più opportuna e conforme ai principi di buon andamento e imparzialità.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/10/2016

N. 10273/2016 REG.PROV.COLL.

N. 05552/2016 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Quater)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 5552 del 2016, proposto da:
Consorzio Cooperative Nettuno 2004, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Maria Bitondo, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via G. Sacconi, 4b;

contro

Comune di Nettuno, in persona del Sindaco p.t., rappresentato e difeso dall'avvocato Antonino Galletti, con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, Piazzale Don Giovanni Minzoni, 9;

per l'accertamento dell’obbligo di provvedere

- sulla istanza presentata dal Consorzio al Comune di Nettuno relativa alla richiesta di conclusione d…

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