Il giudice amministrativo, nell'esaminare il ricorso proposto da una società per l'ottemperanza di una precedente sentenza e per l'annullamento di un provvedimento di diniego dell'autorizzazione unica per la realizzazione di un impianto eolico, afferma che: 1) La precedente sentenza del tribunale aveva annullato solo il giudizio negativo di compatibilità ambientale emesso dall'amministrazione regionale, senza travolgere gli esiti della conferenza di servizi, che aveva espresso parere negativo sull'impianto. Pertanto, l'amministrazione regionale ha correttamente riesercitato il proprio potere decisorio sulla base di tale parere negativo, denegando l'autorizzazione unica. 2) Le censure della società volte a rimettere in discussione l'esito della conferenza di servizi sono inammissibili, in quanto tale esito ha ormai acquisito efficacia di giudicato. 3) La motivazione del provvedimento di diniego, incentrata sull'esito negativo della conferenza di servizi, rende recessiva la doglianza relativa alla violazione dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990 sull'obbligo di preavviso di rigetto, in quanto la società ha avuto modo di rappresentare il proprio punto di vista in sede di conferenza e non ha indicato specifici elementi che l'amministrazione avrebbe dovuto considerare. 4) Non è applicabile la novella all'art. 10-bis che vieta di addurre per la prima volta motivi ostativi già emersi nell'istruttoria del provvedimento annullato, in quanto il provvedimento qui impugnato è autonomo e diverso rispetto a quello precedentemente annullato. In conclusione, il ricorso è rigettato, in quanto infondato.