Cassazione penale Sez. V sentenza n. 761 del 8 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:761PEN

Massima

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Il comportamento diffamatorio non può essere giustificato dalla causa di non punibilità della provocazione quando il nesso di immediatezza tra il fatto ingiusto della persona offesa e la reazione dell'imputato è venuto meno per il decorso di un considerevole lasso di tempo, rivelando invece un sentimento di odio o rancore a lungo covato. La valutazione del giudice di merito in ordine all'assenza del requisito di immediatezza, fondata su un'esaustiva e plausibile ricostruzione dei fatti, non può essere sindacata in sede di legittimità se non per manifesta illogicità o incompletezza della motivazione, non essendo compito della Corte di Cassazione sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4884/2010 CORTE APPELLO di ROMA, del 25/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha concluso per l'annullamento senza rinvio per prescrizione;

Udito per la parte civile l'Avv. (OMISSIS).

Udito il difensore Avv. …

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