Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9780 del 11 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:9780PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve verificare se gli elementi probatori posti a fondamento della decisione siano stati logicamente e adeguatamente valutati dal giudice di merito, senza poter sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, purché quest'ultima risulti congrua e coerente. Pertanto, il giudice di legittimità non può sindacare l'intrinseca attendibilità dei risultati dell'interpretazione delle prove, ma deve limitarsi ad accertare se la motivazione sia logica e rispettosa dei principi di diritto. Inoltre, la sussistenza delle esigenze cautelari può essere desunta anche da precedenti penali, anche se risalenti nel tempo, quando essi siano riferibili a reati della stessa natura di quello per cui si procede, in quanto tali precedenti sono idonei a far presumere la permanenza della pericolosità sociale dell'indagato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI ((omissis)) del 16/02/2 -

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) SENTE -

Dott. BONITO Francesco M.S. rel. Consigliere N. -

Dott. CAPOZZI ((omissis)) REGISTRO GENER -

Dott. CASSANO ((omissis)) N. 40559/2 -

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. MA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 681/2009 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 29/09/2009;

sentita la relazione latta dal Consigliere Dott. BONITO ((omissis));

sentite le conclusioni del PG Dott. GERACI Vincenzo che ha chiesto il rigetto del ricorso.

La Corte osserva:

IN FATTO ED IN DIRITTO

1. Giudicando sulla istanza proposta da Ma. Ma. per il r…

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