Cassazione penale Sez. III sentenza n. 23101 del 29 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:23101PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena per il reato di cui all'art. 73, comma 5, del D.P.R. n. 309/1990, può valutare l'attenuante del fatto di lieve entità come prevalente sulla recidiva contestata all'imputato, in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 251 del 2012 che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di prevalenza di tale attenuante sulla recidiva previsto dall'art. 69, comma 4, c.p. Pertanto, la valutazione della prevalenza dell'attenuante sulla recidiva rientra nel legittimo esercizio del potere discrezionale del giudice nella determinazione della pena, in assenza di violazione di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GENTILE Mario - Presidente

Dott. AMOROSO Giovanni - Consigliere

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - rel. Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI CAGLIARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2603/2011 TRIBUNALE di CAGLIARI, del 16/12/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CHIARA GRAZIOSI;

lette le conclusioni del PG: annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Con sentenza del 16 dicembre 2011 il Tribunale di Cagliari su richiesta delle parti ha applicato a (OMISSIS) la pena di un an…

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