Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 38272 del 21 settembre 2015

ECLI:IT:CASS:2015:38272PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel sindacare la motivazione di una sentenza, non può procedere a una rinnovata valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione, né adottare nuovi e diversi parametri di ricostruzione e apprezzamento dei fatti, essendo tale attività riservata in via esclusiva al giudice di merito. Il controllo di legittimità sulla motivazione è infatti circoscritto alla verifica che il testo dell'atto impugnato risponda ai requisiti di esposizione delle ragioni giuridicamente significative che lo hanno determinato e di assenza di difetto o contraddittorietà della motivazione o di illogicità evidenti, ossia di congruenza delle argomentazioni rispetto al fine giustificativo del provvedimento. L'illogicità della motivazione, come vizio denunciabile, deve essere di macroscopica evidenza, tale da risultare immediatamente percepibile, restando ininfluenti le minime incongruenze. Il sindacato di legittimità, pertanto, non può spingersi oltre il riscontro dell'esistenza di un logico apparato argomentativo, essendo preclusa la rilettura degli elementi di fatto o l'autonoma adozione di nuovi parametri di valutazione, in quanto ciò trasformerebbe la Corte di cassazione in un ulteriore giudice del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. FIDELBO G. - rel. Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DI SALVO Emanuel - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 6 maggio 2014 emessa d((omissis)) d'appello di Cagliari;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere dott. ((omissis));
udito il sostituto procuratore generale ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avvocato (OMISSIS), che ha insistito per l'accoglimento dei ricorsi.
RITENUTO IN FATTO E IN DIRITTO…

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