Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27837 del 24 giugno 2019

ECLI:IT:CASS:2019:27837PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il reato di appropriazione indebita si configura quando l'agente, pur avendo ricevuto somme di denaro per finalità determinate, le utilizza per scopi diversi e personali, a prescindere dalla disponibilità economica complessiva di cui dispone. L'elemento psicologico del reato sussiste anche in caso di errori o malfunzionamenti di sistemi informatici, qualora l'agente non abbia adottato le necessarie cautele per evitare l'omissione dei dovuti versamenti. Il giudice di merito gode di ampia discrezionalità nella valutazione delle circostanze attenuanti generiche, purché la motivazione sia logica e coerente con gli elementi di fatto considerati. Il decorso della prescrizione può essere sospeso per il tempo necessario all'espletamento di attività processuali, anche nel giudizio di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. MONACO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI GENOVA;
e (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
nel procedimento a carico di quest'ultima;
avverso la sentenza del 20/06/2018 della Corte d'appello di Genova;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. ((omissis));
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. ((omissis)) che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita'…

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