Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 2036 del 2014

ECLI:IT:TARCZ:2014:2036SENT

Massima

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Il sindaco, nell'esercizio del potere di emanare ordinanze contingibili e urgenti ai sensi dell'art. 54, comma 2, del T.U. 18 agosto 2000 n. 267, può disporre la sospensione di lavori solo in presenza di un pericolo concreto e imminente per l'incolumità pubblica, accertato attraverso un'istruttoria particolareggiata e supportato da specifici atti o dati scientifici, senza i quali l'ordinanza è illegittima. L'esercizio di tale potere straordinario non può essere fondato su mere presunzioni o ipotesi di pericolo, ma richiede la dimostrazione di una situazione di urgenza che non consenta l'adozione di misure ordinarie. L'ordinanza sindacale finalizzata alla sospensione di lavori, in assenza di un'adeguata istruttoria che accerti il concreto e imminente pericolo per l'incolumità pubblica, è illegittima per carenza dei presupposti di legge. Il sindaco, quale autorità di protezione civile e di pubblica sicurezza, è tenuto a motivare in modo puntuale e dettagliato l'adozione di misure straordinarie e urgenti, dimostrando l'impossibilità di intervenire con gli strumenti ordinari e l'effettiva sussistenza di un pericolo grave e imminente per la collettività, senza il quale l'esercizio di tale potere eccezionale risulta illegittimo. L'ordinanza contingibile e urgente, in quanto atto amministrativo straordinario e derogatorio, deve essere adottata nel rispetto del principio di proporzionalità, in modo da limitare l'incisione sui diritti e gli interessi dei destinatari alle sole misure strettamente necessarie per fronteggiare la situazione di emergenza accertata.

Sentenza completa

N. 00126/2010
REG.RIC.

N. 02036/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00126/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 126 del 2010, proposto da:
Nokia Siemens Network Italia Spa, rappresentato e difeso dall'avv. Gennaro Belvini, con domicilio eletto presso Marcello Allevato in Catanzaro, Via Crispi, 184;

contro

Comune di Rende, rappresentato e difeso dall'avv. Claudio De Luca, con domicilio eletto presso Antonio Pallone in Catanzaro, Via Citriniti,5; Al Sindaco del Comune di Rende, Nella Qualita' di Ufficiale di Governo;

per l'annullamento

a) della ordinanza n. 133/2009, resa dal Sindaco nella qualità di ufficiale di governo, ai sensi dell’articolo 54 del T.U. 267/2000, con la

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