Tribunale Amministrativo Regionale Sicilia - Palermo sentenza n. 2556 del 2016

ECLI:IT:TARPA:2016:2556SENT

Massima

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Il provvedimento di revoca in autotutela di un nulla osta in sanatoria è legittimo quando l'amministrazione accerti, sulla base di elementi probatori certi e incontrovertibili, che il fabbricato abusivo non era preesistente all'apposizione del vincolo di inedificabilità assoluta, in quanto in tal caso sussiste in re ipsa l'interesse pubblico al ripristino della legalità violata e alla salvaguardia dell'area protetta, prevalente rispetto agli interessi privati del proprietario. L'amministrazione non è tenuta a una puntuale comparazione degli interessi contrapposti quando l'abuso edilizio risulti realizzato in zona sottoposta a vincoli di inedificabilità assoluta, essendo sufficiente la mera constatazione della violazione della normativa urbanistica e paesaggistica. Il provvedimento di revoca, in tali casi, è qualificabile come annullamento d'ufficio per vizi originari dell'atto, piuttosto che come revoca in autotutela, in quanto l'amministrazione non ha esercitato un potere discrezionale di riesame, ma ha semplicemente constatato l'illegittimità originaria del nulla osta in sanatoria. L'onere di fornire la prova certa ed inoppugnabile della preesistenza del fabbricato abusivo rispetto all'apposizione del vincolo grava sul privato, il quale non può limitarsi a contestare genericamente la motivazione del provvedimento, ma deve produrre elementi probatori idonei a confutare le risultanze istruttorie acquisite dall'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 09/11/2016

N. 02556/2016 REG.PROV.COLL.

N. 03047/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3047 del 2015, proposto da:
((omissis)) e ((omissis)), rappresentati e difesi dall’avv. ((omissis)), con domicilio
ex
art. 25, co. 1, lett. a), cod. proc. amm., presso la Segreteria del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia, con sede in Palermo, Via Butera n. 6;

contro

- l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana della Regione Siciliana e la Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, presso i cui uffici, siti in Palermo, Via A.…

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