L'occupazione e la trasformazione di un bene immobile da parte della pubblica amministrazione in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità costituisce un'attività illecita, insuscettibile di produrre effetti acquisitivi della proprietà e fonte dell'obbligo per l'amministrazione di restituire il bene e risarcire il proprietario per il danno sofferto. L'unico potenziale ostacolo al pieno esplicarsi della tutela restitutoria è costituito dall'esercizio, da parte dell'amministrazione interessata, del potere sanante previsto dall'art. 42 bis del d.p.r. 8 giugno 2001, n. 327, che le consente di disporre l'acquisizione del bene al suo patrimonio indisponibile, previo pagamento di un indennizzo al proprietario per il pregiudizio patrimoniale e non patrimoniale subito. In tal caso, la determinazione dell'indennizzo rientra nella giurisdizione del giudice ordinario, mentre il giudice amministrativo mantiene la competenza a verificare la legittimità del provvedimento di acquisizione e la correttezza della procedura seguita dall'amministrazione. Ove l'amministrazione non eserciti il potere sanante, il proprietario ha diritto alla restituzione del bene, previa rimessione in pristino dello stato dei luoghi a cura e spese dell'amministrazione.