Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Mt Ingegneria s.r.l. avverso gli atti regionali concernenti l'adozione di linee guida per il corretto inserimento nel paesaggio degli impianti da fonti rinnovabili, ha dichiarato il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse della parte ricorrente. Tale principio di diritto afferma che il venir meno dell'interesse della parte ricorrente, anche in corso di giudizio, determina l'improcedibilità del ricorso, in applicazione dell'art. 84, comma 4, del Codice del processo amministrativo. Ciò in quanto il processo amministrativo è improntato al principio della tutela dell'interesse sostanziale del ricorrente, il quale deve permanere per tutta la durata del giudizio affinché questo possa proseguire. La sopravvenuta carenza di interesse, debitamente dichiarata dal ricorrente, comporta quindi la declaratoria di improcedibilità del ricorso, indipendentemente dalla fondatezza o meno delle censure originariamente dedotte. La massima sottolinea altresì che, in ragione della definizione in rito del giudizio, il Tribunale ha disposto la compensazione delle spese di lite tra le parti, in applicazione del principio di soccombenza virtuale e di equità processuale. Tale soluzione, infatti, risulta giustificata dalla peculiare modalità di definizione del giudizio, che non ha consentito un esame nel merito delle questioni controverse.