Cassazione penale Sez. I sentenza n. 6130 del 12 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6130PEN

Massima

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Il giudice di merito, nell'ambito del procedimento di applicazione di una misura di prevenzione personale, può legittimamente fondare il proprio giudizio di pericolosità sociale sulla base di elementi di prova e/o indiziari tratti da procedimenti penali, anche se non ancora conclusi, nonché da sentenze irrevocabili, indipendentemente dalle statuizioni in ordine all'accertamento della responsabilità penale dell'imputato. Tale potestà incontra tuttavia due limiti: a) il giudizio deve essere fondato su elementi certi, dai quali possa legittimamente desumersi l'affermazione dell'esistenza della pericolosità, sulla base di un ragionamento immune da vizi; b) gli indizi dai quali desumere la pericolosità sociale non debbono avere i caratteri di gravità, precisione e concordanza, richiesti dall'art. 192 c.p.p. per l'affermazione della responsabilità penale. Inoltre, è da escludere ogni pregiudizialità del procedimento penale rispetto a quello di prevenzione, essendo questi due procedimenti autonomi l'uno dall'altro. Pertanto, il giudice della prevenzione può correttamente utilizzare circostanze di fatto emergenti da procedimenti penali, prescindendo dalle conclusioni alle quali il giudice penale è pervenuto, ed effettuare un puntuale esame critico al fine di affermare l'esistenza sul piano della realtà di tali circostanze fattuali e di individuarne la diretta incidenza sul giudizio di pericolosità sociale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Presidente

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PI. , N. IL (OMESSO);

avverso DECRETO del 28/06/2007 CORTE APPELLO di LECCE;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CASSANO MARGHERITA;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 28 giugno 2007 la Corte d'appello di Lecce confermava il decreto del Tribunale di Lecce in data 7 ottobre 2005 che aveva disposto …

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