Il giudice, accertata l'incapacità di intendere e di volere e la pericolosità sociale dell'imputato, può disporre la misura di sicurezza provvisoria del ricovero in casa di cura e custodia, anche contestualmente all'esame di una istanza difensiva di sostituzione della misura cautelare in atto, in quanto tale provvedimento risponde all'esigenza di un intervento urgente sollecitato dalla pubblica accusa, fondato sull'accertamento della suddetta incapacità e pericolosità, che inibisce in ogni caso la rimessione in libertà dell'imputato. La mancata decisione sul riesame della misura di sicurezza provvisoria entro il termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti determina l'inefficacia della misura, che tuttavia può essere sostituita con l'autonoma applicazione di una diversa misura di sicurezza, come la libertà vigilata con obbligo di ricovero, rispetto alla quale l'impugnazione proposta risulta inammissibile per carenza di interesse, in quanto la misura non è più in esecuzione.