Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'interrogatorio di garanzia ex art. 294 c.p.p. non deve essere necessariamente rinnovato in sede di riemissione della misura cautelare da parte del giudice competente ai sensi dell'art. 27 c.p.p., qualora le nuove dichiarazioni rese da altri soggetti indagati o imputati nel medesimo procedimento non introducano fatti nuovi, ulteriori o diversi rispetto al quadro indiziario già delineato nella precedente ordinanza cautelare emessa dal giudice incompetente. In tali ipotesi, le nuove dichiarazioni, anche se confermative del compendio indiziario preesistente, non integrano i "fatti nuovi" richiesti dalla giurisprudenza di legittimità per rendere necessario il nuovo interrogatorio di garanzia, in quanto non incidono in modo significativo sulla conformazione dell'episodio addebitato, non determinando una modifica sostanziale della contestazione originaria. Pertanto, il giudice competente può legittimamente emettere una nuova ordinanza cautelare senza dover procedere al rinnovato interrogatorio di garanzia, in quanto l'interrogatorio già espletato dal giudice incompetente conserva piena efficacia, non essendo necessario un nuovo esercizio del diritto di difesa.