Il provvedimento di revoca dell'autorizzazione e di chiusura di una struttura socio-assistenziale o socio-sanitaria, adottato ai sensi dell'art. 39, comma 3, della L.R. Emilia Romagna n. 2/2003, deve essere sorretto da una puntuale e specifica motivazione in ordine alla sussistenza di gravi violazioni che determinano il venir meno dei presupposti per il rilascio dell'autorizzazione al funzionamento, non potendo tale provvedimento essere fondato su meri rilievi generici o su irregolarità di lieve entità, come il temporaneo superamento della capacità ricettiva massima autorizzata, per il quale la legge prevede unicamente l'irrogazione di una sanzione pecuniaria e l'obbligo di rientrare nei limiti entro un termine fissato dall'Amministrazione. Inoltre, il provvedimento di chiusura definitiva della struttura non può essere adottato senza aver previamente esperito il procedimento di sospensione dell'autorizzazione, con l'indicazione degli adempimenti da porre in essere per la ripresa dell'attività, come prescritto dalla medesima disposizione normativa. Infine, il provvedimento di chiusura deve recare l'indicazione dell'Autorità a cui proporre ricorso e del relativo termine, in ossequio al principio del contraddittorio procedimentale.