Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40517 del 19 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:40517PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna per il delitto di falsa denuncia di reato, non può sindacare la correttezza della motivazione in relazione ai dati probatori, essendo precluso al giudizio di cassazione un diverso apprezzamento degli elementi di prova, purché la motivazione risulti logica e giuridicamente coerente. Inoltre, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche, quando queste siano state effettivamente riconosciute e ritenute prevalenti sulla recidiva, non costituisce un vizio della sentenza impugnabile in cassazione. In tali ipotesi, il ricorso deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente condanna del ricorrente al pagamento delle spese processuali e di una somma in favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO ((omissis)) - Presidente

Dott. SERPICO Francesco - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DE. PI. Ma. , nata il (OMESSO);

avverso la sentenza 5 luglio 2005 della Corte di appello di Genova che ha confermato la decisione 23 maggio 2005 del Tribunale di Genova.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis)).

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. DE SANDRO ((omissis)), che ha concluso per la declaratoria di …

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