Il titolare di una concessione demaniale marittima non vanta alcuna aspettativa giuridica al rinnovo automatico del rapporto concessorio, in quanto il principio del c.d. "diritto di insistenza" previsto dall'art. 37, comma 2, del Codice della Navigazione ha carattere meramente sussidiario rispetto al criterio generale e principale di cui al comma 1 dello stesso articolo, ossia quello della più proficua utilizzazione della concessione demaniale e del migliore uso della stessa nell'interesse pubblico. Pertanto, il rinnovo della concessione demaniale marittima non può considerarsi automatico, ma presuppone il rilascio di un nuovo titolo concessorio da parte dell'amministrazione competente, anche laddove l'istanza di rinnovo sia successiva alla scadenza del precedente titolo. Inoltre, la mancata corresponsione del canone dovuto per la concessione demaniale marittima comporta l'impossibilità di invocare la proroga automatica del termine di durata della concessione prevista dall'art. 1, comma 18, del D.L. n. 194/2009, in quanto tale norma risulta inapplicabile nelle fattispecie in cui non vi sia un titolo concessorio in essere alla data di riferimento. Infine, la situazione di occupazione abusiva di un compendio demaniale, in assenza di un valido titolo concessorio, esclude la sussistenza dei presupposti per invocare la tutela dell'affidamento e dell'incertezza giuridica da parte dell'occupante.