Cassazione penale Sez. II sentenza n. 12575 del 19 marzo 2018

ECLI:IT:CASS:2018:12575PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere richiede la dimostrazione di un vincolo associativo duraturo e di una struttura organizzativa stabile, finalizzati alla realizzazione di un programma criminoso comune, che trascenda la mera commissione di singoli reati-scopo. Pertanto, la mera partecipazione a condotte delittuose, anche se ripetute, non è sufficiente a integrare il reato associativo, essendo necessario accertare l'effettiva consapevolezza e volontà del singolo imputato di aderire a un sodalizio criminoso, con ruolo e contributo individuali. A tal fine, il giudice deve valutare con rigore gli elementi indiziari, tenendo conto anche di eventuali assoluzione di altri partecipi per insufficienza di prove, nonché della limitata intensità e frequenza dei rapporti tra l'imputato e gli altri membri del gruppo. La motivazione deve altresì esaminare in modo approfondito le specifiche censure difensive, senza limitarsi a un mero richiamo alle argomentazioni del primo giudice, quando queste siano state puntualmente contestate in appello. Analogamente, l'acquisizione di dichiarazioni predibattimentali di un teste divenuto irreperibile richiede un'adeguata verifica circa il carattere involontario e imprevedibile della sua assenza, non essendo sufficiente il mero espletamento delle ricerche previste dall'art. 159 c.p.p. Infine, la condanna per reati successivamente depenalizzati deve essere annullata senza rinvio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pieluigi - Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittor - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2) (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3) (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa in data 28/01/2016 dalla Corte d'Appello di Palermo;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Pazienza Vittorio;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Lignola Ferdinando, che ha concluso chiedendo l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnat…

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