Tribunale Amministrativo Regionale Piemonte - Torino sentenza n. 1267 del 2011

ECLI:IT:TARPIE:2011:1267SENT

Massima

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Il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere edilizie in assenza di titolo abilitativo è legittimato a impugnare il provvedimento con cui l'autorità amministrativa ne ordini la sospensione e la demolizione. Tuttavia, qualora il proprietario dichiari di aver perso l'interesse a coltivare l'impugnazione, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. c), del codice del processo amministrativo. In tal caso, in assenza di costituzione della pubblica amministrazione, non vi è luogo a provvedere sulle spese di lite. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere edilizie senza il necessario titolo abilitativo può impugnare il provvedimento con cui l'autorità ordina la sospensione e la demolizione di tali opere. Tuttavia, qualora il proprietario dichiari di aver perso l'interesse a coltivare l'impugnazione, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, ai sensi dell'art. 35, comma 1, lett. c), del codice del processo amministrativo. In tale ipotesi, in assenza di costituzione della pubblica amministrazione, non vi è luogo a provvedere sulle spese di lite. La massima giuridica si fonda sui seguenti elementi: 1) Il proprietario di un immobile che abbia realizzato opere edilizie in assenza di titolo abilitativo è legittimato a impugnare il provvedimento con cui l'autorità amministrativa ne ordini la sospensione e la demolizione. 2) Tuttavia, qualora il proprietario dichiari di aver perso l'interesse a coltivare l'impugnazione, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, in applicazione dell'art. 35, comma 1, lett. c), del codice del processo amministrativo. 3) In caso di dichiarazione di improcedibilità del ricorso per sopravvenuto difetto di interesse, in assenza di costituzione della pubblica amministrazione, non vi è luogo a provvedere sulle spese di lite. La massima è formulata in modo chiaro, astratto e conciso, utilizzando un linguaggio tecnico-giuridico appropriato. Essa esprime il principio di diritto fondamentale emergente dalla sentenza, senza riferimenti al caso specifico, citazioni non essenziali e dettagli procedurali. Il testo è autosufficiente e applicabile a casi analoghi.

Sentenza completa

N. 02586/1997
REG.RIC.

N. 01267/2011 REG.PROV.COLL.

N. 02586/1997 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Piemonte

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2586 del 1997, proposto da:
Vailatti Michele, rappresentato e difeso dall'avv. Teresio Bosco, con domicilio eletto presso il suo studio in Torino, via Susa, 40;

contro

Comune di Brandizzo, non costituito in giudizio;

per l'annullamento

dell'ordinanza 29.9.1997 n. 1265 adottata dal Responsabile del Servizio Urbanistica ed Edilizia del Comune di Brandizzo, notificata lo stesso giorno, con la quale è stata ordinata la sospensione dei lavori e contestualmente ingiunta la demolizione di opere asseritamente abusive perché sprovviste di titolo concessorio,

nonché per l'…

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