Cassazione penale Sez. II sentenza n. 40442 del 29 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40442PEN

Massima

L'abuso di relazione di prestazione d'opera, previsto come circostanza aggravante dall'art. 61 n. 11 c.p., si applica a tutti i rapporti giuridici che comportino l'obbligo di un facere, essendo sufficiente che tra le parti vi sia un rapporto di fiducia che agevoli la commissione del reato, a prescindere dalla sussistenza di un vincolo di subordinazione o dipendenza. Pertanto, qualora i beni oggetto di appropriazione indebita siano stati affidati all'imputato per essere sottoposti a un'attività di restauro, in virtù di un rapporto contrattuale che prevede anche un compenso per tale opera, ricorre la circostanza aggravante di cui all'art. 61 n. 11 c.p., rendendo il reato perseguibile d'ufficio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. MONASTERO Francesco - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE DELLA REPUBBLICA PRESSO LA CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

SC. Ar., nato a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Pesaro, in data 5.11.2007.

Sentita la relazione della causa fatta dal Consigliere Dott. Piercamillo Davigo.

Letta la requisitoria del sostituto procuratore generale, il quale ha concluso chiedendo che la sentenza impugnata sia…

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