Consiglio di Stato sentenza n. 7063 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:7063SENT

Massima

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Il contratto di concessione per l'utilizzo di locali di proprietà pubblica è un rapporto di natura temporanea e precaria, che non attribuisce al concessionario alcun diritto di prosecuzione oltre il termine di scadenza stabilito nell'atto concessorio. Pertanto, il mancato rinnovo o proroga della concessione alla sua naturale scadenza legittima l'amministrazione concedente a ordinare il rilascio immediato dei locali, senza che il concessionario possa vantare alcuna legittima aspettativa alla prosecuzione del rapporto. Ciò anche in presenza di un considerevole debito pregresso del concessionario nei confronti dell'amministrazione, il quale non consente di ravvisare alcun diritto o interesse meritevole di tutela in capo al concessionario uscente. Il principio di diritto applicabile è che il contratto di concessione su beni pubblici, in quanto rapporto di natura temporanea e precaria, non attribuisce al concessionario alcun diritto di prosecuzione oltre il termine di scadenza stabilito nell'atto concessorio, legittimando l'amministrazione concedente a disporre il rilascio immediato dei locali alla scadenza, senza che il concessionario possa vantare alcuna legittima aspettativa o diritto alla prosecuzione del rapporto, neppure in presenza di un considerevole debito pregresso nei confronti dell'amministrazione.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/07/2023

N. 07063/2023REG.PROV.COLL.

N. 02908/2022 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 2908 del 2022, proposto dalla società La Querciola Service S.r.l., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Paolo Sanchini, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

il Comune di Firenze, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati Chiara Canuti e Alessandra Cappelletti, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

nei confronti

del Corpo della Polizia Municipale di Firenze e della Direzione dei Servizi Tecnici del Comune di Firenze, non costituiti in giudizio;

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