Il sindaco, nell'esercizio dei poteri di ordinanza contingibile e urgente in materia di edilizia, polizia locale, igiene, sanità e sicurezza pubblica, è tenuto a emanare provvedimenti che individuino in modo chiaro e determinato gli interventi da realizzare da parte del privato, le relative modalità e tempistiche, al fine di consentire l'effettiva esecuzione degli obblighi imposti. L'indeterminatezza e genericità del contenuto precettivo dell'ordinanza, che si limiti a prescrivere generici "interventi opportuni" senza fornire ulteriori indicazioni, determina l'illegittimità del provvedimento per violazione del principio di tassatività e determinatezza degli atti amministrativi. Il sindaco, nell'esercizio dei poteri di ordinanza contingibile e urgente, è tenuto a motivare adeguatamente il provvedimento, indicando in modo puntuale i presupposti di fatto e di diritto che giustificano l'adozione dell'atto, al fine di consentire al destinatario di comprendere le ragioni dell'intervento e di poter esercitare effettivamente il diritto di difesa. Il mero richiamo a corrispondenze o documenti non allegati o non conosciuti dal privato non è sufficiente a integrare il requisito della motivazione. L'indeterminatezza e la carenza di motivazione dell'ordinanza contingibile e urgente adottata dal sindaco determinano l'illegittimità del provvedimento per violazione dei principi di tassatività e determinatezza degli atti amministrativi e di adeguata motivazione.