Cassazione penale Sez. III sentenza n. 15495 del 18 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:15495PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare emesso dal giudice per le indagini preliminari, che si limiti a recepire integralmente la richiesta del pubblico ministero e gli atti di indagine della polizia giudiziaria, non può essere annullato dal tribunale del riesame per carenza di motivazione, atteso che il richiamo esplicito a tali atti e la loro integrazione nel provvedimento cautelare costituiscono una motivazione sufficiente, ancorché non elaborata in modo critico dal giudice. Spetta al tribunale del riesame, in caso di motivazione ritenuta insufficiente, integrare la motivazione del provvedimento impugnato, senza poterne disporre l'annullamento, salvo che la motivazione sia del tutto assente o si risolva in una mera clausola di stile. Il tribunale del riesame, infatti, ha il potere di riformare, annullare o confermare il provvedimento cautelare per ragioni diverse da quelle indicate nella motivazione del provvedimento stesso, dovendo la propria motivazione integrare e completare quella eventualmente carente del primo giudice.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. SQUASSONI Claudia - Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

P.M. presso il Tribunale di Caltagirone;

nel proc. c/o:

Fe. Ma. , nato a (OMESSO);

indagato Decreto del Presidente della Repubblica n. 309 del 1990, articolo 73;

avverso l'ordinanza del Tribunale per il Riesame di Catania in data 12.3.10;

Sentita la relazione del Cons. Dr. MULLIRI Guicla;

Sentito il P.M. nella persona del P.G. Dr. ((omissis)), che ha chiesto una declaratoria di inammissibilita' …

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