Tribunale Amministrativo Regionale Calabria - Catanzaro sentenza n. 1619 del 2016

ECLI:IT:TARCZ:2016:1619SENT

Massima

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Il provvedimento interdittivo antimafia può essere adottato dalla Prefettura sulla base di elementi concreti e circostanziati, anche desumibili da una sentenza di assoluzione penale, che rivelino il pericolo di infiltrazione e condizionamento mafioso dell'attività imprenditoriale. Tali elementi possono consistere nell'adozione di misure cautelari penali nei confronti di soggetti apicali dell'impresa, nell'accertamento di subappalti non autorizzati gestiti da soggetti legati alla criminalità organizzata, nonché in altri indizi gravi, precisi e concordanti di collegamenti tra l'impresa e ambienti mafiosi, a prescindere dall'esito del giudizio penale. L'Amministrazione, nel valutare il pericolo di infiltrazione, gode di ampia discrezionalità, dovendo effettuare una prognosi sul rischio di condizionamento delle scelte imprenditoriali, senza necessità di accertare l'effettiva sussistenza del fenomeno mafioso. Il provvedimento interdittivo, pertanto, può essere legittimamente adottato anche in assenza di una condanna penale, purché sia sorretta da una motivazione adeguata e proporzionata, fondata su elementi concreti e specifici, idonei a giustificare il sacrificio del diritto di libertà di iniziativa economica. L'intervenuta assoluzione in sede penale non comporta automaticamente l'obbligo di aggiornare il provvedimento interdittivo, qualora permangano elementi indiziari di collegamenti con la criminalità organizzata, desumibili dalla stessa sentenza assolutoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 05/08/2016

N. 01619/2016 REG.PROV.COLL.

N. 01175/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Calabria

(Sezione Prima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1175 del 2013, integrato da motivi aggiunti, proposto da -OMISSIS-S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., elettivamente domiciliata in Catanzaro, via Argento n. 14, presso lo studio dell’avv. ((omissis)), che la rappresenta e difende unitamente agli avvocati ((omissis)), ((omissis))à e ((omissis));

contro

il Ministero dell’Interno, in persona del Ministro in carica, rappresentato e difeso dall’Avvocatura distrettuale dello Stato, presso cui è domiciliato in Catanzaro, via Gioacchino da Fiore n. 34;

per l’annullamento

dell’informazione antimafia emessa dal Prefetto di Crotone, emessa…

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