Cassazione penale Sez. I sentenza n. 20923 del 20 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:20923PEN

Massima

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Il divieto di sospensione dell'esecuzione della pena detentiva, previsto dall'art. 656, comma 9, lett. a) c.p.p., si applica ai condannati per il delitto di rapina aggravata di cui all'art. 628, comma 3 c.p., indipendentemente dalla valutazione di equivalenza o prevalenza delle circostanze attenuanti sulle aggravanti, in quanto tale giudizio rileva solo "quoad poenam" e non incide sulla tipizzazione della condotta. La mancanza di collegamenti con la criminalità organizzata, pur rilevante ai fini della concessione dei benefici penitenziari, non costituisce un presupposto per la sospensione dell'ordine di esecuzione, essendo questa una facoltà tassativamente disciplinata dal codice di rito, che il pubblico ministero deve esercitare o meno senza alcuna discrezionalità, contestualmente all'emissione dell'ordine stesso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. CAIAZZO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. MAZZEI Antonella - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 5/2013 GIP TRIBUNALE di VIGEVANO, del 29/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))RO CAIAZZO;

lette le conclusioni del PG Dott. CEDRANGOLO Oscar che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con provvedimento di unificazione pene in data 6.2.2013 la Procura della Repubblica di Vigevano ha determinato la pena che (OMISSIS) doveva espiare in r…

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