Il Comune è tenuto a concludere con un provvedimento espresso il procedimento relativo alla richiesta di riqualificazione urbanistica di un'area di proprietà privata, entro il termine di 30 giorni dalla presentazione dell'istanza, anche in assenza di una specifica previsione normativa che disciplini il termine per la conclusione del procedimento, in applicazione del principio generale di cui all'art. 2 della legge n. 241/1990. Decorso inutilmente tale termine, il privato può agire in giudizio per ottenere l'accertamento dell'obbligo dell'Amministrazione di provvedere e la condanna della stessa all'adozione del provvedimento finale, senza che rilevi la mancata previsione di un termine espresso nella normativa di settore. Ciò in quanto il principio di buon andamento e di efficienza dell'azione amministrativa, sancito dall'art. 97 Cost., impone all'Amministrazione di concludere i procedimenti avviati su istanza di parte entro un termine ragionevole, al fine di garantire la certezza dei rapporti giuridici e la tutela delle situazioni soggettive del privato. L'Amministrazione, pertanto, non può esimersi dall'adottare un provvedimento espresso, neppure in assenza di una specifica previsione normativa che disciplini il termine per la conclusione del procedimento, dovendo comunque garantire il rispetto del principio del giusto procedimento e della tempestiva conclusione dello stesso.