Il provvedimento di sospensione di un'autorizzazione amministrativa, adottato dall'autorità competente a seguito di verifiche istruttorie su criticità di natura tecnico-operativa nell'esercizio dell'attività autorizzata, è misura cautelare legittima e proporzionata, giustificata dall'esigenza di tutelare il preminente interesse pubblico alla sicurezza, anche in assenza di colpa o dolo del titolare dell'autorizzazione, purché l'amministrazione proceda con la dovuta diligenza agli accertamenti necessari per valutare il ripristino delle condizioni di sicurezza, senza ritardi ingiustificati. Ove, all'esito di tali verifiche, permangano elementi ostativi al mantenimento dell'autorizzazione, l'amministrazione può legittimamente adottare il provvedimento di revoca, che costituisce misura più afflittiva rispetto alla semplice sospensione, in quanto determina la definitiva caducazione del titolo autorizzatorio. In tal caso, l'impugnazione del precedente provvedimento di sospensione diviene improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il suo annullamento non produrrebbe alcun vantaggio concreto per il ricorrente, in assenza di impugnazione della successiva revoca.