Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40610 del 30 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40610PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di beni di valore sproporzionato rispetto ai redditi e alle attività economiche dichiarate dal soggetto indagato, per il quale non sia stata fornita una credibile giustificazione sulla loro lecita provenienza, è legittimo ai sensi dell'art. 12-sexies della legge n. 356 del 1992. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per il sequestro, deve verificare la sproporzione tra il valore dei beni acquisiti e i redditi o le attività economiche del soggetto al momento dei singoli acquisti, nonché l'assenza di una prova positiva sulla liceità della provenienza dei beni stessi. Tali criteri di valutazione, elaborati dalla giurisprudenza delle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, devono essere applicati in modo rigoroso e analitico dal giudice di merito, la cui motivazione, se adeguatamente articolata, non è censurabile in sede di legittimità se non per violazione di legge, non per mera illogicità o carenza argomentativa. Il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di sequestro preventivo è ammesso solo per violazione di legge, non per vizi della motivazione, salvo il caso di mancanza assoluta o di motivazione meramente apparente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. IPPOLITO Francesco - rel. Consigliere

Dott. DOGLIOTTI Massimo - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MA. Do. , n. a (OMESSO);

avverso l'ordinanza ex articolo 324 c.p.p. del tribunale di Milano, emessa in data 24.4.2008;

- letto il ricorso e il provvedimento impugnato;

- udita la relazione del Cons. Dott. F. Ippolito;

- udita la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

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